Acerca de
Musica
La Musica è stata la più grande e intensa passione della mia vita.
Alla più astratta delle arti ho dedicato tutte le mie energie della pubertà.
Ho studiato pianoforte classico per sette o otto anni con un'insegnate privata che abitava nel palazzo di mia nonna. Santuzza Caccialanza in Cacciaguida (Santuzza a causa della Cavalleria Rusticana di Mascagni) è stata una vera Maestra di Vita e mi ha insegnato molto più della sola musica. Nel corso delle sue lezioni parlavamo anche di pittura, letteratura e storia della musica.
A quattordici anni mi sono accorto che alle ragazze piacevano chi sapeva suonare la chitarra e così travolto soprattutto dal beat (e dai Beatles) ho imparato la chitarra da autodidatta.
Purtroppo non avevo abbastanza talento da poter diventare un professionista della musica e ho anche commesso l'errore di circondarmi di amici ancora meno talentuosi, diventando così il leader di una band davvero modesta. Le cose migliori le ho realizzate in solitaria solitudine con un Revox A77,
Se avrete la pazienza di seguirmi in queste pagine (non vi chiedo certo di ascoltare tutti i brani, alcuni lunghissimi) avrete l'opportunità di assistere al classico fenomeno a parabola di molte attività umane, della vita stessa innanzitutto.
Per rendere più gradevole l'ascolto mi sono tolto lo sfizio (a oltre cinquant'anni dalle registrazioni originali!) di realizzare un'idea che mi aveva affascinato da ragazzo (ai tempi non esistevano ancora i videoclip) di accompagnare le mie composizioni con delle immagini in movimento concertate con la musica,
Immaginavo potesse nascere una nuova forma d'arte anche se non avevo di come realizzarla.
Grazie al digitale, agli stock video, mi sono dilettato a "visualizzare" i miei vecchi brani. Non è certo quello che immaginavo, ma la direzione è la stessa.
Nota a margine
Quando i Merry Go Round si sciolsero nel 1975 io proseguii in solitaria solitudine in compagnia del mio amatissimo Revox A77, un registratore analogico a nastro a bobina aperta prodotto dalla casa svizzera Revox dall'agosto 1967 all'ottobre 1977. Ispirato dalla performance di Mike Oldfield che in Tubular Bells aveva fatto tutto da solo (con bel altra apparecchiatura d’intende) io mi abbarratai alla belle e meglio con la funzione suono su suono del vecchio A77 che consentiva, nel corso di una registrazione, di riversare sulla stessa pista dove stavate registrando dal vivo, quanto aveva registrato in precedenza sull’altra pista.
In questo modo ad esempio, dopo avere registrato il pianoforte come base, potevate sovrapporgli il basso, la chitarra, le percussioni, il sintetizzatore e… una gran bella dosa di rumore. Se non ricordo male era in pratica impossibile andare oltre la quarta/quinta sovrainicisione. Senza parlare del fatto che non potevate mettere in pausa o cominciare a registrare da un qualsiasi punto, ma che ogni singola incisione andava cominciata all’inizio e portata fino al termine senza alcuna interruzione di continuità.
Anni dopo, nell’unico momento di riavvicinamento alla musica avvenuto nel 1990 (si veda poi Mondaysh Man) acquistai un registratore a cassette Yamaha che reggeva fino a otto canali, un numero già straordinario ma risibile a quanto può fare oggi un qualsiasi personal computer dotato dell’opportuno software dove i canali possono essere centinaia.
Una curiosità che invece può essere di grande insegnamento.
Nel 2000 decisi di digitalizzare tutte le mie incisioni e quelle del mio gruppo e quindi con una scheda audio apposita e del buon software riuscii a recuperare tutto anche se era stato inciso velocità di registrazione differenti (una cosa tecnicamente piuttosto complicata da spiegare).
Vissi però un momento drammatico quando mi accorsi che il nastro magnetico si andava distruggendo mentre veniva riprodotto per l’ultima volta in fase di digitalizzazione.
Il materiale plastico con cui era stato fabbricato non aveva sopportato il corso degli anni.
Qual è la lesson learned? Mai aspettare troppo tempo a backuppare i vostri dati e, quando lo fate, fatelo nel cloud evitando qualsiasi supporto fisico. Sembra che anche i CD abbiano una vita drasticamente inferiore a quella dei papiri egizi…